La piantina
ll museo Casa Don Bosco è collocato all’interno del complesso di Valdocco (TO), Casa Madre dei Salesiani e luogo di nascita dell’opera di San Giovanni Bosco. Il museo è inserito in un quartiere multietnico e interculturale e costituisce l’unico grande polo culturale e museale della zona. Esso racconta la storia di un uomo, Don Bosco, e di un luogo, Valdocco, che hanno cambiato la storia di una città e la vita di migliaia di ragazzi dando loro una casa, una famiglia, un futuro.
IL MUSEO.
Il museo mette in luce gli ambienti originali della seconda metà dell’Ottocento: il piano interrato valorizza gli spazi storico-strutturali della destinazione originaria di ex refettorio, cantina, cucina, teatrino, ecc.. Al suo interno trovano spazio, tra le altre, quattro sezioni espositive: donazioni, iconografia mariana, liturgia di pregio, devozione salesiana e mariana. Il piano terra vede lo sviluppo del museo negli spazi cortile e del porticato c.d. “della buonanotte” con la sua cattedra, la “vetrina dei mestieri” e la scultura dedicata a mamma Margherita, madre di Don Bosco.
Qui è possibile scaricare il file con la piantina completa di Museo Casa Don Bosco: Scarica ora
IL PERCORSO.
Il percorso continua al primo piano con l’evoluzione architettonica e urbanistica di Valdocco, con la quadreria, una sala dedicata alla figura di San Giovanni Bosco ‘editore’, oltre ad un’ampia sezione destinata ai primi collaboratori di Don Bosco. Il secondo piano corrisponde al cuore pulsante dell’intero museo poichè ospita gli ambienti più “santi” di Palazzo Pinardi, ovvero le ccdd Camerette in cui visse Don Bosco. Ampi spazi sono destinati alla santità salesiana vissuta a Valdocco, alla famiglia salesiana e la sua santità. Una sala è dedicata all’evento storico della canonizzazione di Don Bosco.
Piano interrato
Nel percorso di visita al Museo Casa Don Bosco si accede ai sotterranei del primo oratorio di Valdocco, cinque locali anticamente d’uso e di servizio come la grande cantina, il primo refettorio dei ragazzi, la prima cucina, il criptoportico e il refettorio dei ragazzi.
La cantina dell’oratorio di San Francesco di Sales fu realizzata nel 1860-1861 e custodiva le botti e il torchio necessarie alla spremitura dei grappoli, calati all’interno per mezzo di appositi fori aperti sulla volta.
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