A Casa Don Bosco sono esposti i dipinti che in origine collocati nella Basilica ed in altre chiese di Valdocco e vengono descritte le vite dei pittori che lavorarono per Don Bosco.
I pittori che lavorarono per Don Bosco esprimono un grande legame tra l’Oratorio delle origini e la stagione pittorica torinese di tradizione accademica, della seconda metà dell’Ottocento.
Sono artisti che hanno testimoniato piena adesione ad una precisa spiritualità e ad una politica di educazione attraverso l’immagine sacra. Hanno saputo accogliere le esigenze della committenza, decorando la Basilica di opere che ben rispondono ad un’immagine devozionale.
Al primo piano del museo, in quella che chiamiamo Quadreria, sono esposti anche due dipinti dei primordi dell’Oratorio: l’ovale con San Francesco di Sales, quadro collocato da Don Bosco nell’abside della chiesa omonima sin dal 1852 e probabilmente dono della Marchesa Barolo, e San Giovanni Battista, forse uno dei quadri delle lotterie, quella del 1855, legato al pittore Carlo Tomatis e collocato nel coro primitivo della Basilica sin dal 1869.
GIOVANNI BATTISTA FINO (1820-1898)
Nato a Torino frequenta per breve tempo l’Accademia Albertina ed è allievo di Giovanni Battista Biscarra (1790-1851), pittore neoclassico e direttore dell’Accademia stessa.
Si dedica in particolare alla decorazione di edifici sacri. Dipinge quadri di contenuto storico ed è anche ritrattista di qualità. Lavora per la Basilica di Maria Ausiliatrice realizzando, su suggerimento di Don Bosco, la pala di Sant’Anna, collocata in origine nella prima cappella a destra, accanto all’entrata, attuale cappella di Santa Maria Domenica Mazzarello, già dei Santi Martiri torinesi.
TOMMASO LORENZONE (1824-1902)
Nato a Pancalieri, frequenta l’Accademia Albertina ed è allievo di Giovanni Battista Biscarra, di cui apprezza il legame con Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen. Riceve un’educazione classicistica, con una moderata componente romantica, in cui confluiscono l’interesse per i maestri bolognesi del’600 e per i puristi italiani, artisti questi ultimi che si rifacevano idealmente a Raffaello e alla pittura medievale.
Predilige soggetti storico-letterari, ma si dedica anche alla pittura sacra ricevendo molti incarichi di cui rimane eco in numerose chiese torinesi. Su commissione di Don Bosco realizza per la Basilica la pala dell’altare maggiore (1865-68), di cui è possibile ammirare il bozzetto esposto nella sala. Sempre per Don Bosco realizza la pala per l’altare del braccio sinistro del transetto della Basilica: San Giuseppe e la Sacra Famiglia di Nazaret (1872).
ENRICO REFFO (1831-1917)
Nato a Torino, viene avviato dal padre alla carriera di orafo, presso una bottega della città. Nel 1853 inizia a frequentare i corsi all’Accademia Albertina ed è allievo di Alessandro Antonelli (1798-1888), che ricordiamo artefice della Mole, e di Gaetano Ferri (1822-1896) celebre pittore presso la corte sabauda.
Predilige i dipinti a soggetto sacro. Le sue opere sono ispirate dalla sua profonda religiosità e comunicano un messaggio cristiano di immediata comprensione.
Si dedica all’insegnamento, diventando nel 1865 professore all’Istituto degli Artigianelli, opera fondata da san Leonardo Murialdo e di cui il fratello del pittore, il venerabile Don Eugenio Reffo, fu secondo successore.
Per la Basilica realizza il cartone per il timpano al culmine dell’altare maggiore ed il disegno dei due angeli nei triangoli in alto, nella cornice interna della grande pala; dei notevoli ritratti di bambini in forma di angeli in olio su rame per la primitiva monumentale cornice della Pala dell’Ausiliatrice (1891), ora visibili nella cappella di San Pietro.
In seguito al mutamento dei titolari di due altari realizza due dipinti. Nel 1893 quello dei Santi Martiri torinesi, antica cappella di Sant’Anna, ora di Santa Maria Domenica Mazzarello; oggi il quadro è collocato al centro della galleria dietro l’altare maggiore, presso la sacrestia. Nel 1896 San Francesco di Sales orante, collocato nella cappella dedicata da Don Michele Rua al santo patrono della Congregazione, in origine ai Sacri Cuori, ora a San Domenico Savio. Il ritratto di Don Bosco, eseguito nel 1909, e collocato in origine presso l’antica sacrestia della Basilica, è del medesimo autore.
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