Nel percorso di visita al Museo Casa Don Bosco si accede ai sotterranei del primo oratorio di Valdocco, cinque locali anticamente d’uso e di servizio come la grande cantina, il primo refettorio dei ragazzi, la prima cucina, il criptoportico e il refettorio dei ragazzi.
La cantina dell’oratorio di San Francesco di Sales fu realizzata nel 1860-1861 e custodiva le botti e il torchio necessarie alla spremitura dei grappoli, calati all’interno per mezzo di appositi fori aperti sulla volta. È qui esposta una collezione di sculture mariane provenienti dai 131 Paesi in cui è presente la Famiglia Salesiana.
Primo refettorio dei ragazzi: luogo della Mostra su Don Paolo Albera
Proseguendo si giunge al primo refettorio dei ragazzi. I giovani dell’Oratorio stettero a mensa in questo locale dal 1854 al 1858 quando venne predisposto il grande refettorio sotto la chiesa di San Francesco di Sales. La sala era più ampia, venne successivamente ristretta dal corridoio che collegava l’intero sotterraneo con la cantina.
Continuando nel percorso
Continuando nel percorso si giunge nella cucina dell’oratorio. Essa fu realizzata nel 1856 ed era sufficientemente attrezzata per preparare pasti per una comunità che nel 1858 contava circa 220 persone. Si osservano ancora il pozzo, cui è collegata la fontana del cortile, una dispensa in muratura ed uno spazio adibito alla preparazione delle vivande calde. Il bassorilievo contemporaneo ivi collocato sottolinea la destinazione d’uso dei locali. È possibile ammirare un’antica stampa su carta con cornice originale. Essa riproduce l’Ultima cena di Leonardo da Vinci e con molta probabilità era collocata in uno dei primi refettori della comunità.
Il lungo corridoio ad ampie volte in laterizio che collega gli ambienti, risale al 1870 circa e testimonia il primo ampliamento dei locali a servizio della Basilica e dei suoi sotterranei, negli anni immediatamente successivi all’inaugurazione (1868).
Si deve pensare a questo ambiente come ad un locale di servizio, a destinazione domestica. Da qui passavano le ceste di pane che erano destinate ai refettori: si calcola che la produzione quotidiana fosse di 3000 pagnotte.
La visita continua con il refettorio dei ragazzi sotto la chiesa di San Francesco di Sales: questo spazio venne destinato a refettorio nell’autunno del 1858 e, fino al 1866 servì anche da teatrino. Attualmente lo spazio è suddiviso in quattro sezioni tematiche: iconografia mariana, donazioni, devozione popolare e liturgia.
Per l’iconografia mariana sono ammirabili dipinti, come la tela raffigurante Maria Bambina di Paolo Emilio Morgari (1815-1882), una Deposizione, opera attribuita a Guido Reni (1575-1642), una Madonna estatica di Giandomenico Tiepolo (figlio di Giambattista), icone russe e greche, come le due icone da viaggio del XVIII sec., affreschi trecenteschi e sculture. Nella sezione Donazioni meritano particolare attenzione la Tabacchiera di Pio VII (1814) e la legatura di Evangelario longobardo (VIII sec.). Mentre stendardi processionali, cartoline, manifesti, medaglie commemorative, ex-voto raccontano la Devozione popolare. In questa sala sono inoltre raccolte le testimonianze più preziose conservate nella sacrestia del santuario in questi primi 150 anni. Ricordiamo l’ostensorio donato a Don Bosco il giorno del suo onomastico nel 1875 e un messale (1893) realizzato con carta della Cartiera di Mathi (aperta da Don Bosco) e stampato nella Tipografia Salesiana di Valdocco. La copia esposta fu poi rilegata nel 1906 in cuoio sbalzato con decori in stile art nouveau.
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