Nel pomeriggio di giovedì 2 dicembre 2021 presso Museo Casa Don Bosco si è svolta l’inaugurazione della mostra pittorica “Matteo 25. Restiamo umani” di Massimiliano Ungarelli, visitabile fino al 6 gennaio 2022.
L’inaugurazione ha visto la presenza della dottoressa Stefania De Vita, Direttrice del Museo Casa Don Bosco la quale ha moderato l’incontro, l’autore stesso della mostra Massimiliano Ungarelli, artista e artigiano, e Fra Marco Costa, vice presidente dell’Associazione Midrash dei frati Cappuccini di Torino.
Un progetto espositivo ancor più che una mostra poiché in continua evoluzione, capace di raccontare vite, volti, persone e umanità. Sono sguardi di donne, uomini e bambini che fanno riflettere: l’obiettivo non è sbalordire l’osservatore o creare stupore. L’idea è di raccontare con rispetto, attenzione e concretezza una realtà a noi molto vicina, ovvero quella di tutti coloro che sono costretti ad abbandonare la propria terra e il proprio paese in seguito a eventi bellici e a persecuzioni.
Si tratta un progetto che prosegue sulla scia di “In fuga da Nazareth”. Matteo 25 non solo si occupa dei profughi ma si occupa di un progetto più ampio (Massimiliano Ungarelli).
Matteo 25: è il capitolo celebre dell’evangelista Matteo che fondamentalmente racconta dell’amore. Un amore che va praticato e vissuto completamente che non è solo un massimo sistema, che non è solo un qualcosa di etereo e di lontano, ma che si dice nel volto dei fratelli, degli uomini, delle donne, di chi soffre, di chi gioisce, di chi è in crisi, di chi è carcerato, di chi è profugo, ovvero tutti gli uomini e le donne. Il nostro Dio si dice così. (Fra Marco Costa).
Conclusi gli interventi da parte di Massimiliano Ungarelli e Fra Marco Costa in merito a “Matteo 25. Restiamo umani” e all’attualità stessa dell’esposizione sulle tematiche dell’accoglienza e dell’inclusione, si è poi passati alla visita vera e propria della mostra, situata al pian terreno vicino alla sala dell’accoglienza del Museo.
I pannelli lignei, assemblati con scarti di falegnameria, riproducono foto realmente scattate, ma reinterpretate dall’artista con pastelli e carboncini. Ciascun pannello mostra un fondo in acrilico, con colori caldi e la presenza del color rosso in tutti gli sfondi per rappresentare l’amore, la violenza, il pericolo, la vita, il sangue, il fuoco, la passione, la regalità, la guerra e molto altro. Inoltre in questo lavoro il rosso è stato posto come simbolo della Passione di Cristo, del sangue dei martiri, delle lingue di fuoco dello Spirito Santo nella Pentecoste, e per ultimo, come colore dell’inferno.
RIVIVI L’EVENTO:
Grazie all’associazione Midrash, la mostra sarà accompagnata da due eventi: il 4 e il 19 dicembre, alle ore 16, musica, reading e danza aiuteranno il visitatore ad “entrare” nelle immagini, nelle vite raccontate attraverso le mani di Ungarelli.
La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio, gratuitamente.
Si ricorda che in ottemperanza alle disposizioni governative vigenti (DPCM del 23 luglio 2021), è obbligatorio che i visitatori esibiscano il Green Pass corredato da un valido documento di identità per accedere al Museo.
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